11 set 2011

10 settembre 2005, Bologna - Modena 1-2

10 settembre 2005
Modena, è per la storia
BOLOGNA-MODENA: 1-2 Reti: 38° Bucchi (rigore), 56° Colacone, 91° Bellucci. BOLOGNA: Pagliuca, Daino (57° Terzi), Torrisi, Mezzano, Antonazzo, Amoroso, Colucci, Capuano (24° Vignaroli), Pecchia (63° Della Rocca), Smit, Bellucci. A disposizione: Manitta, Loviso, Pedrelli, Ferrari. Allenatore: Ulivieri. MODENA: Frezzolini, Pivotto, Centurioni, Perna, Tamburini, Campedelli (69° Fusani), Amerini (82° Giampieretti), Troiano, Tisci, Colacone (79° Giampaolo), Bucchi. A disposizione: Narciso, Argilli, Gyan, Gemiti. Allenatore: Pioli. Arbitro: De Santis di Roma (assistenti Foschetti-Lanciano, quarto uomo Marrocco). Note – Spettatori: 9000 circa di cui 2mila provenienti da Modena. Calci d’angolo: 11-5 per il Bologna. Recupero: pt 1’ e st 5’. Ammoniti: Tisci, Bucchi e Giampieretti (Modena) e Mezzano (Bologna) per gioco scorretto; Pagliuca (Bologna) per proteste.
dall'inviato Paolo Vecchi
BOLOGNA. Nel derby a sorpresa ha vinto chi aveva più certezze: il Modena che ha potuto contare su due killer di professione come Bucchi e Colacone, su un grande portiere come Frezzolini e su una squadra non ancora al meglio della condizione ma sicuramente più compatta del Bologna di Ulivieri. Il Modena e la sua gente fanno festa per un successo storico: mai il Dall’Ara era stato violato. Bucchi, al 38°, su rigore e Colacone, al 56°, firmano la magia salutata dall’urlo della Montagnani: “Grazie ragazzi”. Il calcio insegna che per andare lontano occorrono due qualità: subire poco e trovare il gol con facilità. Se questa legge viene applicata anche nei momenti in cui le gambe non girano al meglio con conseguenze su tutto il resto, gioco compreso, significa che una squadra ha qualcosa di importante nel proprio dna. Amadei è un capitano d’industria capace e appena Tosi gli ha offerto sul piatto Colacone e Bucchi, non ha esitato a spendere: grande investimento. Guizzo di Colacone e rigore di Bucchi nel pari di Rimini in una giornata poco felice; al Dall’Ara il centravanti ottiene e trasforma il penalty dell’1-0, il collega firma il raddoppio con un gol da artista. Sono loro i signori del derby, ma tutto il Modena è stato all’altezza della situazione contenendo il Bologna nella fase iniziale del match per poi uscire alla distanza e tramortire i cugini. Ed è con un piacere enorme che consegnamo alla storia la cronaca di una partita che ha visto il Modena conquistare il suo primo successo al Dall’Ara, uno stadio da sempre proibito. “Avete sempre subito”, gridava la curva rossoblu prima del match: coro incauto, la lezione è servita. Bologna e Modena sono tirate giù dal letto – la chiamata di Galliani è arrivata solo nella serata di venerdì – e costrette a giocare un derby che non doveva essere disputato per l’ordinanza del sindaco Cofferati. Pioli e Ulivieri debbono richiamare le rispettive truppe alla massima concentrazione: compito non facile. Il tecnico gialloblu ha un dubbio nella zona centrale del campo e, infatti, rispetto a Rimini, nell’undici iniziale c’è Troiano al posto di Fusani. Per il resto Frezzolini in porta, Centurioni e Perna tra Pivotto e Tamburini nella linea arretrata, poi il solito rombo a centrocampo con Amerini vertice basso, Campedelli e Troiano interni e Tisci alle spalle di Bucchi e Colacone. Ulivieri non ha punte da schierare e si affida un 3-4-2-1 che prevede Pagliuca tra i pali e il trio Daino-Torrisi-Mezzano dietro. Colucci e Amoroso gestiscono i tempi della squadra, Capuano e Antonazzo lavorano sugli esterni con Pecchia e Smit a supporto di Bellucci. Il Bologna parte forte: il confronto dei moduli favorisce i rossoblu che in mezzo hanno il sopravvento anche perché le gambe di Amerini, Troiano e Campedelli non sono al massimo. Match in salita per i gialli che, al 7°, su una girata di Pecchia sono salvati da Frezzolini. Pronto intervento di Pioli che allinea Tisci e Amerini passando al più classico dei 4-4-2. Il Modena cresce, stoppa il Bologna nella zona centrale ma Pecchia ci crede e solo un intervento in recupero di Tamburini evita il peggio, al 26°. Gara comunque più equilibrata e Modena che prova i riflessi di Pagliuca con Colacone. Il Bologna comincia a spegnersi e, al 35°, rischia grosso su un colpo di testa di Pivotto neutralizzato da Pagliuca in due tempi. Al 37°, però, il portiere rossoblu commette un’ingenuità: Tisci per Bucchi lasciato solo in area; l’attaccante controlla e si allarga sulla destra provocando l’intervento dell’estremo difensore di Ulivieri che lo sgambetta con un braccio. Penalty netto che lo stesso Bucchi trasforma con freddezza. In campo c’è Vignaroli, entrato per Capuano, e l’ex canarino tenta lo sgarro, al 41°, con una girata su cui Frezzolini si supera. Al 56°, il Modena chiude il match: Bucchi lancia Colacone, Daino è sul pallone ma si infortuna e spiana la strada all’attaccante canarino che entra in area inseguito da Torrisi e chiama fuori Pagliuca infilandolo sul secondo palo con un diagonale di straordinaria precisione. Il Bologna ha una reazione nervosa, ma la squadra di Ulivieri è sulle ginocchia. Pioli inserisce Giampaolo per Colacone e Giampieretti per Campedelli: il successo è già scritto, ma nel finale bisogna soffrire; all’87°, Perna salva su Della Rocca, al 91°, Bellucci fulmina Frezzolini con un bolide imparabile su punizione. Troppo tardi, è il giorno del Modena. Involontariamente Galliani ha regalato un pomeriggio storico al calcio gialloblu, speriamo abbia esultato anche il sindaco Pighi e che adesso si possa giocare con regolarità: questo Modena ci stuzzica. Frezzolini, parata decisiva – Bucchi-Colacone micidiali – Bene Pivotto, Perna e Tisci.
dall'inviato Stefano Aravecchia
BOLOGNA. La premiata ditta Bucchi-Colacone infrange il tabù del Dall’Ara regalando al Modena una storica vittoria. Decisivo anche il portiere Frezzolini. Frezzolini. Strepitosa parata su Vignaroli che vale quanto un gol fatto. Meritano menzione anche i suoi riflessi su un paio di stoccate di Bellucci: il bomber del Bologna fa breccia solo nel recupero mai ormai è tardi... 7. Pivotto. Prestazione degna di un crescendo rossiniano. Nei momenti più caldi del derby bada al sodo e non ci pensa due volte a scaraventare la palla in tribuna. Nell’arroventato finale è dappertutto. 6,5. Centurioni. Guida con autorità la difesa. Dopo l’ingresso di Della Rocca è chiamato agli straordinari sul gioco aereo. 6,5. Perna. Sempre sicuro e determinato. Decisiva una sua chiusura nel finale su Della Rocca. 6,5. Tamburini. Nella prima mezzora soffre la verve di Antonazzo. Poi gli prende le misure e cancella dal campo l’esterno rossoblu. 6. Campedelli. Ci mette il cuore ma le gambe ancora non girano come vorrebbe. Soffre Capuano, va meglio con Smit. Anche stavolta deve lasciare il campo anzitempo per crampi. 6. (69° Fusani). Infonde dinamismo al centrocampo. 6. Amerini. Gli manca brillantezza. Spesso arriva in ritardo, patisce la velocità dei guizzanti centrocampisti rossoblu. Ma l’anima la mette tutta. 6. (82° Giampieretti). Quando c’è da far legna in mezzo al campo lui non si tira indietro. ng. Tisci. Sfodera una partita di grande personalità. Si sacrifica arretrando il raggio d’azione per dare man forte ad Amerini nel momento di maggior pressione bolognese; suo il lancio per Bucchi nell’occasione del rigore. 6,5. Troiano. Mossa a sorpresa di Pioli che lo preferisce a Fusani. Ci mette un pò a carburare, anche per colpa di Antonazzo. Nella ripresa va decisamente meglio. 6. Bucchi. Dopo Rimini conquista e trasforma un altro rigore “bollente”. Implacabile nel gioco aereo (sua l’imbeccata a Colacone per il 2-0), in più conquista una miriade di falli. E non è ancora al massimo... 7. Colacone. Si conferma un attaccante coi fiocchi e controfiocchi. Firma un gol che rimarrà nella storia: il Modena, al Dall’Ara, nei 24 precedenti non aveva mai vinto. Ma c’è anche molto altro nella sua prestazione. 7. (79’ Giampaolo). Trova il modo di mettersi in evidenza con le sue ubriacanti giocate. Tornerà molto utile al Modena. ng. Pioli: “Emozione unica”.
nostro servizio di Claudio Romiti
BOLOGNA. Stefano Pioli nella storia. È lui il primo allenatore del Modena a uscire vincitore dallo stadio Renato Dall’Ara di Bologna. Ed è giustamente orgoglioso di questo il giovane tecnico gialloblu, che riconosce le difficoltà della squadra nel primo tempo, ma che sottolinea il carattere di un Modena capace di soffrire. Vittorie così sofferte fanno crescere, afferma. – Pioli, che effetto fa essere il primo che vince a Bologna sulla panchina gialloblu? “Un bellissimo effetto. È sicuramente un risultato storico, ci tenevano tutti e averlo finalmente centrato è motivo di orgoglio per tutti noi”. – Eppure la prima mezz’ora non lasciava presagire nulla di buono... “Effettivamente siamo partiti piuttosto lenti, abbiamo rischiato alcune volte di capitolare, il Bologna dal canto suo era bravo nel fraseggio, ma alla fine il gol lo abbiamo segnato noi”. – Come mai queste difficoltà? “Non riuscivamo a prendere le contromisure a centrocampo. Il Bologna aveva due esterni molto larghi, quindi siamo stati costretti ad arretrare Tisci per dare maggiore equilibrio e aiutare Amerini”. – Nella prima mezz’ora vi ha tenuti in partita Frezzolini con le sue parate. “Ho rivisto il Frezzolini dei tempi migliori, non solo per le belle parate, ma anche per come ha guidato la difesa”. – Non le sembra che il Modena abbia sofferto un poco anche sulle fasce laterali? “È chiaro che Campedelli è ancora indietro come condizione, ma è difficile rinunciare al suo temperamento. Dall’altra parte Troiano ha lottato contro Antonazzo e ce l’ha messa tutta”. – Come ha detto lei, nel primo tempo il Modena ha sofferto ma con quei due attaccanti il gol lo ha trovato. “Quest’anno sappiamo benissimo che anche la partita più sofferta, in cui siamo poco brillanti, possiamo sempre risolverla perché abbiamo questi due attaccanti. Una consapevolezza che dà molta forza e sicurezza a tutta la squadra”. – Quattro punti in due trasferte, un bilancio eccellente. Potevate sperare di più? “Va benissimo così, anche perché sono state appunto gare molto sofferte. Però risultati così sofferti aiutano una squadra a crescere moltissimo. Dobbiamo migliorare come ritmo e manovra, ma abbiamo iniziato come volevamo, cioè con risultati ottimi”. – E adesso il Mantova. “Dobbiamo sfruttare questo buono avvio e capitalizzarlo proprio al debutto casalingo”. Tifosi, una giornata indimenticabile BOLOGNA. La giornata del derby è iniziata prestissimo per i tifosi modenesi. Non per colpa della tensione o della lunghezza della trasferta, bensì per la decisione della Lega di imporre di giocare il derby unitamente alle nuove normative del decreto Pisanu che pretendono la vendita dei biglietti solo dietro la consegna di un documento d’identità. E così, ieri mattina, davanti ai botteghini del Braglia oltre 2mila modenesi si sono dati un tacito appuntamento, tutti in fila per acquistare un tagliando che resterà nella storia. Ma i giocatori in campo hanno saputo ripagare con gli interessi la levataccia e i disagi. E come al solito la curva Montagani non ha fatto mancare il proprio incitamento ai gialli. Scongiurato lo sciopero del tifo, anche se gli Hniti hanno disertato la trasferta in segno di protesta contro il sabato, i supporter modenesi hanno regalato un colpo d’occhio entusiasmante. Lo spicchio della San Luca era stracolmo, la tensione per il derby era palese, ma l’attesa si è presto trasformata in una lezione di tifo. Uniti, compatti, incisivi, trovare una definizione per i geminiani accorsi a Bologna non è semplice, fatto sta che a tratti sembrava di giocare al Braglia. Dall’altra parte un Andrea Costa più concentrata a protestare contro Carraro, il Tar e la Lega piuttosto che a sostenere i felsinei. Sfottò dall’una e dall’altra parte con i modenesi ancora memori delle frasi pronunciate da Guidolin, allenatore del Bologna, in diretta tv e fantasiosi nel recuperare un’autoironica canzone coniata nell’anno della retrocessione e ad indirizzarla verso i cugini. E così Modena batte Bologna anche sugli spalti, successo suggellato dai giocatori sotto la curva a prendersi il meritato applauso e a ringraziare per i sacrifici di una giornata che resterà. Per sempre. (f.d.) Ulivieri: “Sconfitta immeritata”
nostro servizio di Alberto Bombarda
BOLOGNA. Renzo Ulivieri ha avuto la possibilità di vincere lo storico derby al dall’Ara quando siedeva sulla panchina gialloblu, ma non ci è mai riuscito. Ora invece diventerà il primo tecnico felsineo ad avere perso il confronto. Ma Renzaccio della prestazione dei suoi si dice contento: “Abbiamo dominato noi, soprattutto nel primo tempo quando sono state costruite diverse palle gol. Ma il Modena ha vinto e nulla si può dire. Però sui due gol subiti siamo stati un po’ ingenui”. Quando urlava dalla panchina gialloblù, Renzaccio avrebbe fatto carte false per vincere un derby a Bologna. Lui come tutti gli altri prima di Pioli non ci è mai riuscito. E ieri ironia della sorte Ulivieri era dall’altra parte della sponda e passerà alla storia come il primo tecnico rossoblu sconfitto al Dall’Ara dai canarini. Ma in questo momento sicuramente nella mente dell’allenatore di San Miniato ci saranno altri pensieri. Il suo Bologna, nonostante quanto lui sostenga, ha un po’ arrancato. Ma sentiamo che cosa ne pensa Ulivieri. “Che la vittoria del Modena non faccia una piega è incontestabile. Infatti i gol gialloblu sono stati regolari e il punteggio finale è stato di 2 a 1 a loro favore – bisbiglia con la solita pungente ironia il mister dei felsinei – Posso anche aggiungere che nelle due segnature canarine c’è stata qualche nostra ingenuità: sul primo gol un nostro esterno ha tenuto in gioco Bucchi, sul secondo Daino prima di rimanere a terra infortunato, poteva anche stendere Colacone. Ma non mi dite che il Modena ha meritato di vincere, perché questo proprio non può sostenerlo nessuno. Abbiamo dominato noi la gara, soprattutto nel primo tempo. Il pallino del gioco l’abbiamo sempre mantenuto in mano noi. Se guardiamo le palle gol, le abbiamo avute solo noi e oltre ad averne sbagliate per nostra imprecisione, è stato pure bravo Frezzolini. Poi nella ripresa sotto di due gol ci siamo fatti prendere un po’ troppo dalla fretta e siamo ricorsi troppo ai lanci lunghi. In ogni caso sono contento, la squadra sviluppa gioco, attacca bene ma fatichiamo a concretizzare. L’unico appunto che posso fare ai miei è che siano poco cattivi, sportivamente parlando. Ma io questo non lo so insegnare”. Durante il primo tempo sembrava che a un certo punto Ulivieri e Pioli si beccassero di brutto, ma Renzo chiarisce. “Non ce l’avevo col tecnico canarino, ma con qualcuno che si alzava dalla panchina del Modena senza permesso. Solo gli allenatori possono stare in piedi. Poi con Stefano ci siamo chiariti in un attimo”. Amadei: “Che orgoglio”.
nostro servizio di Riccardo Panini
BOLOGNA. Romano Amadei fa il suo ingresso trionfale nella storia gialloblu. È lui il primo presidente in novantadue anni che sul petto si può appuntare la medaglia per il primo successo al Dall’Ara. – Presidente, lei è il primo della storia a vincere a Bologna. “È vero, e un po’ confesso che ci speravo. È bello cominciare una stagione togliendosi soddisfazioni così grandi. Dopo novantadue anni prima o poi doveva succedere. È toccato a me e di questo sono felicissimo oltre che orgoglioso”. – La squadra ha dimostrato grande personalità. Cosa ne pensa? “Abbiamo fatto il massimo. Non siamo ancora nelle migliori condizioni ma abbiamo saputo gestire la partita. Davanti abbiamo due attaccanti che in qualsiasi momento possono fare male ma che sanno anche fare giocare la squadra. Bisogna però dare anche merito al nostro portiere che è stato eccezionale. Cosa devo dire di più? Che mi dispiace per gli amici bolognesi...”. – E dire che questo derby non si sarebbe nemmeno dovuto giocare... “Quando ieri (venerdì n.d.r.) mi hanno detto che la gara si sarebbe disputata sono rimasto molto soddisfatto. Il calcio è fatto per essere giocato e non parlato e credo che fosse venuto davvero il momento di cominciare seriamente questa stagione. Il Tar ha sospeso le ordinanze dei sindaci e ha permesso alle squadre di scendere in campo, la partita è ancora aperta ma io mi auguro che a questo punto si prosegua sulla strada del sabato mettendo la parola fine ad un muro contro muro che non può portare a nulla di buono”. – La squadra in poche ore ha saputo ritrovare concentrazione e schemi. “Di questo è giusto dare merito a Pioli e ai suoi giocatori che hanno saputo gestire una situazione non facile nel migliore dei modi. La stessa partita era cominciata in salita. Nella prima parte il Bologna è sembrato decisamente più fresco e spigliato, noi però abbiamo sempre tenuto bene il campo e abbiamo saputo sfruttare le doti davvero eccellenti di Bucchi e Colacone”. – Mercoledì c’è già il Mantova... “Finalmente si gioca con continuità e soprattutto possiamo debuttare davanti ai nostri tifosi. La vittoria di oggi ci dà il morale per cercare un altro risultato importante”. “Perfetti per la serie B”.
nostro servizio di Francesco Dondi
BOLOGNA. Ancora una grande prestazione questa volta coronata anche da uno splendido gol, una marcatura da autentico bomber di professione che proietta Roberto Colacone e il suo Modena nella storia della società gialloblu. Il Modena come il Perugia. Vederlo scattare al Dall'Ara è uno spettacolo. Roberto Colacone anche ieri ha dimostrato di essere al momento un giocatore indispensabile nello scacchiere di Pioli. “Sono contento – ha ammesso l’attaccante – anche con il Bologna ho visto un grande Modena. Quando arriveremo al massimo della condizione penso proprio che i tifosi si divertiranno ancora di più. Il Modena adesso fa di necessità virtù, è una squadra perfetta per la serie B: sorniona e tosta. Sembra di vedere il Perugia di Colantuono, gli umbri non erano spettacolari ma portavano sempre a casa il risultato”. Poi Colacone si sofferma sul successo storico contro i cugini bolognesi. “È una sensazione unica, arrivare in una nuova società e riuscire subito a lasciare un segno indelebile. Spero che con il gol rifilato al Bologna i nostri tifosi mi perdoneranno la rete che misi a segno l’anno scorso con l’Ascoli. Sono orgoglioso di giocare con questa maglia addosso”. Un gol straordinario, da attaccante di razza, perfetto nella scelta del tempo e fantastico nello sfoggiare il colpo da biliardo che ha freddato Pagliuca, questo è il capolavoro di Colacone. “È un gol bellissimo, quando sono arrivato davanti a Pagliuca pensavo di avere perso il tempo ed invece ho visto lo spiraglio sul secondo palo e ho sperato con tutto il cuore che la palla si infilasse proprio lì. Se avessi cercato una soluzione diversa non avrei segnato”. Ed infine l’attaccante canarino fa una dedica speciale per il suo primo gol con la casacca geminiana. “Questa rete è tutta per mia moglie. Si era già organizzata per venire a Bologna poi qualche linea di febbre glielo ha impedito. Sarà per la prossima volta, perché lei è il mio portafortuna”. Campedelli: “Bravissimi – Perna carico: “Fantastico”
BOLOGNA. Capitano indomabile Nicola Campedelli è uscito ancora per crampi. “Sfido a non avere i crampi dopo l’allenamento sostenuto venerdì, ma firmerei per averli sempre per far vincere il Modena. Abbiamo giocato una gara perfetta, cinica al punto giusto e vogliosi di soffrire”. Campedelli si sofferma sui fischi riservati dai tifosi modenesi al suo amico Vignaroli. “Ognuno può pensarla come vuole ma quei fischi mi sono molto dispiaciuti. Fabio ha giocato con noi anche quando aveva una gamba sola, non accetto un trattamento di questo tipo”. Armando Perna è felicissimo per la storica vittoria e per il comportamento del pacchetto arretrato. “Nel primo tempo abbiamo sofferto poi però ci siamo sistemati e con i giusti equilibri il Bologna è andato in difficoltà. È una vittoria fantastica ma non ci deve illudere, ora sotto col Mantova”. (f.d.) E Bucchi fa un regalo ai tifosi.
BOLOGNA. Due partite, due rigori, due gol. Ma tanto altro ancora: presenza costante in attacco, colpi di testa, falli guadagnati, sponde... Christian Bucchi è partito lanciato: “Vincere così è ancora più bello. I vecchi del gruppo – ha spiegato il centravanti – ci avevano detto quanto i tifosi tenessero a questa partita che il Modena non aveva mai vinto. Noi ci siamo riusciti e credo possiamo essere orgogliosi di aver scritto una pagina così importante della storia di questo club. Abbiamo giocato una gara intelligente, gestendo le difficoltà iniziali e riuscendo poi a imporci al momento giusto”. Il bomber ha raccontato così l’episodio del rigore da lui guadagnato e segnato: “Pivotto è stato molto bravo a mettere dentro un bel cross prendendo sul tempo d’uscita la difesa del Bologna. Io ho trovato lo spazio, ho evitato Pagliuca e mi sono allargato; a quel punto il portiere del Bologna mi ha steso. Un rigore netto che, quando ho visto Pagliuca restare immobile sulla linea di porta, ho calciato sicuro nell’angolo. Una vittoria dedicata ai tifosi. Ora, sotto col Mantova”. Centurioni: “Bravi tutti. La squadra si è dimostrata cinica, non concedendo nulla al Bologna e colpendo non appena i nostri avversari hanno commesso la prima sbavatura. Questa è un’enorme soddisfazione, ancora più grande se pensiamo al fatto che abbiamo dovuto trovare la concentrazione in una nottata. Ci manca solo la condizione ideale”. (riccardo panini) Crolla il tabù del Dall'Ara.
nostro servizio di Alberto Bombarda
BOLOGNA. Il tabù Dall’Ara è stato sfatato. Per la prima volta nella storia il Modena espugna Bologna dopo 51 derby ufficiali. Ecco la storiografia delle sfide incrociate. L’attesa è finita. Dopo 92 anni il Modena espugna il Dall’Ara. L’edizione numero 51 dei derby della Secchia disputati tra campionato e Coppa Italia è stato fatale ai rossoblu. In totale si contano 28 successi del Bologna, 12 pareggi e 11 vittorie gialloblu con quella di ieri. Il Modena al Dall’Ara dal 1929 in avanti, aveva perso 18 volte e pareggiato in sei occasioni. Solo nel 1915-1916 (Coppa Federale) c’è da segnalare l’unica vittoria della storia gialloblu a Bologna: una doppietta di Fresia permise di ritornare sotto la Ghirlandina col bottino pieno. Ma proprio contro il Bologna giunse la prima, storica vittoria della neonata società canarina. 1912-1913, girone veneto-emiliano. Dopo diverse sconfitte, il Modena allenato da Secchi sconfisse i cugini il 2 febbraio 1913 al Braglia, grazie a un gol da antologia di Brazzi. Negli anni ’30 ci furono varie sfide in A (il Modena non riuscì a vincerne una nemmeno al Braglia), mentre negli anni 40, sempre in A, la tradizione arrise più ai canarini. Da ricordare il derby vinto al Braglia per 1 a 0 nel 1946-47, stagione dell’indimenticabile del terzo posto dei canarini dietro Torino e Juventus. Si passa così agli anni 60, quando il Modena ritornò in serie A. In quattro sfide dal 1962 al 1964, i gialloblu raccolsero un misero pareggio e tre batoste, tra le quali il 7 a 1 passato alla storia subito al Dall’Ara. Ci si ritrova nel 1983, serie C: al Braglia finì 0 a 0. 1986-87, serie B. Dopo la debacle dell’andata (sconfitta per 4 a 1 al Dall’Ara), il Modena affrontò il Bologna al Braglia all’ultima di campionato. La spuntarono i canarini per 1 a 0 con gol di Frutti e grazie a quella vittoria i gialloblu si salvarono e ritornarono a prevalere sui rossoblu dopo un’astinenza di quarant’anni. Negli anni 90, bella vittoria gialloblu al Braglia nel 1991, serie B: 1 a 0, Provitali. L’anno dopo, risultato fotocopia, con Prova-gol ancora a segno. Nel 1994-95, la sfida è in C1: doppio 1 a 0 dei felsinei, Bologna promosso e retrocessione del Modena in C2 (poi ripescato). Passano sette anni, stagione 2002-2003, e batosta gialloblu per 3 a 0 al Dall’Ara. Poi l’indimenticabile match del Braglia alla vigilia di Pasqua del 2003 quando una doppietta di Sculli permise ai gialli di rimontare e vincere 3 a 2 e incamminarsi verso la meritata salvezza. Nella stagione 2003-2004, ancora vittoria dei gialloblu al Braglia per 2 a 0 (Amoruso e Kamara) e pareggio a Bologna 1 a 1. Lunghe file per i biglietti e tanta rabbia C’era gente in fila dalle 7, ma essere presenti al Dall’Ara è un obbligo morale. Così ieri mattina i tifosi del Modena si sono messi civilmente in coda davanti al “Braglia“ per acquistare il biglietto. Un’attesa media di circa un’ora, tutto per colpa del nuovo decreto Pisanu che impone biglietti nominativi. Ma la prima volta dei tifosi canarini tutto sommato non è andata male, il merito è tutto loro che per l’ennesima volta hanno dimostrato un’educazione ed una civiltà ammirevole. Non ci sono state scene censurabili, chi si attendeva assalti ai botteghini sarà rimasto deluso e si è dovuto accontentare di ascoltare solo qualche invettiva in dialetto contro la lentezza degli addetti alla consegna dei tagliandi. Ma non si creda che tutto passerà in silenzio, che i tifosi abbiano già digerito la scelta della Lega di far disputare il derby di sabato pomeriggio e con un preavviso che definire minimo pare una barzelletta. “Non si possono fare queste cose – ammette un signore di mezza età – ha ragione Ulivieri quando dice che ci hanno preso per dei giocattoli. Ma vi sembra possibile organizzare la partita dell’anno in 24 ore. Stiamo rasentando la follia. Sono proprio curioso di vedere come andrà a finire”. Bologna-Modena è definita dalle questure partita a rischio, ma nessuno ha fatto nulla per evitare che il Dall’Ara possa diventare una polveriera. “Sono schifato – attacca Giancarlo di Modena – Noi andremo in 2500 a Bologna, ognuno si muoverà come meglio crede, chi in macchina, chi in treno. E là che accoglienza riceveremo? Ci saranno poliziotti in numero sufficente per garantire l’ordine o la zona intorno allo stadio sarà zona franca? Ho tanti dubbi sull’organizzazione della partita. Speravo che il prefetto di Bologna avesse più polso. Aveva l’autorità di sospendere la gara e penso che nessuno, tifosi e squadre, si sarebbe lamentato”. Andrea di Finale punta il dito contro i disagi che la vendita dei biglietti nominali provoca a chi abita lontano da Modena. “Mi sono svegliato alle 7 per essere qui alle 9. Ma si può? La partita non la dovevano giocare punto e basta, questa situazione è ridicola, quasi viene voglia di starsene a casa. Informi la gente solo il giorno prima di una partita del genere? Poi ti trovi qui allo stadio e se ti va bene fai un’ora di fila altrimenti aspetti!”. Ultima battuta con Daniele di Modena. “Giocare il derby è una farsa che non va nemmeno commentata. La gente è inferocita. Sono arrivato alle 7.30. È uscita una signora e ci ha detto “davanti a quel botteghino non stateci perché non apre”. Allora ti sposti, aspetti le 9, la gente è in coda e poi scopri che la biglietteria che avevi scelto è aperta, che chi è arrivato due ore dopo di te ha già il biglietto. Allucinante”. (francesco dondi)

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