14 set 2011

14 settembre 1986, Pisa - Modena 0-2

14 settembre 1986 
Modena, strepitoso ritorno – I canarini festeggiano la serie B dando un altro dispiacere al povero Pisa – Il successo esterno propiziato dai micidiali contropiedi condotti da Longhi 0-2 

PISA: Mannini; Chiti (Fiorentini 68°), Cavallo; Progna, Dianda, Caneo; Bernazzani, Sclosa (Birigozzi 61°), Cecconi, Giovannelli, Faccini (all.: Simoni). 
MODENA: Ballotta; Catellani, Torroni (Rubino 64°); Piacentini, Ballardini, Conca; Longhi, Re (Piraccini 58°), Frutti, Boscolo, Rabitti. All.: Mascalaito. 
Arbitro: Sguizzato di Verona. Marcatori: nel s.t. Longhi al 6° e Frutti al 10°. Note: pomeriggio caldo. Ammoniti: Catellani, Cavallo, Birigozzi e Boscolo. Sostituzioni: nel Pisa Birigozzi per Sclosa e Fiorentini per Chiti; nel Modena Piraccini per Re e Rubino per Torroni. Calci d'angolo: 9-1 (4-0) per il Pisa. Spettatori paganti: settemila, per un incasso di 67 milioni. 

Dall'inviato Oddone Nordio PISA — La matricola colpisce senza pietà, irriverente, non guarda in faccia i titolati avversari. In quattro minuti, due colpi da k.o. che lasciano il segno: prima Longhi, uomo ovunque del Modena, e poi Frutti, vecchio rapinatore di gol, la zampata del bomber che negli ultimi metri raramente perdona. E così il Pisa deve attaccare come un bufalo inferocito ma senza idee, il passivo annebbia le idee degli uomini di Simoni, il portiere Ballotta fa il resto perché para anche i moscerini e allora finisce che i locali si arrendono. Va così perché i canarini di Mascalaito sanno sfruttare il contropiede in modo perfetto, senza sbavature, con grande determinazione, con la freddezza di una squadra che sa il fatto suo anche se l'impatto con la serie cadetta avviene dopo otto anni di purgatorio di serie C e quindi era abbastanza facile pensare ad una prestazione timorosa. Due punti importanti per il Modena perché non sempre sarà così, perché il campionato cadetto — soprattutto per una neo promossa — riserva spesso brutti risvegli. Il Pisa prende sottogamba gli avversari, nel primo tempo non spinge, non incide, convinta di risolvere in qualsiasi momento il match a suo favore. Due parate-gol di Ballotta (primo su tiro di Cecconi e poi su punizione di Faccini) danno coraggio alla pattuglia di Mascalaito, che gioca si in modo guardingo ma che dà l'impressione di combattere a viso aperto, senza accusare sbandamenti. E così, al 4° del secondo tempo, il primo uppercut che tramortisce. Longhi, a centro campo, intercetta un rinvio della sua difesa e se ne va indisturbato. Nessuno dei nerazzurri tenta di fermarlo e il ragazzo modenese, quando vede Mannini uscire, lo trafigge con un rasoterra non forte ma molto preciso. La squadra di Simoni si butta all'arrembaggio, la difesa del Modena erge un bunker, magari i rinvii non sempre sono un modello di precisione tecnica, ma poco importa, l'importante è difendere quel vantaggio un po' insperato. E dopo quattro minuti ecco il raddoppio, e questa volta è un colpo tremendo, un ko che non consente di risollevarsi. Quasi all'altezza della bandierina del calcio d'angolo, Ballardini si disimpegna elegantemente in mezzo a tre avversari e poi porge a Longhi (sempre lui!), che, rapidissimo, fa filtrare la palla verso Frutti scattato tra Dianda e Progna. Una breve rincorsa e ancora, sull'uscita di Mannini, il pallone finisce in fondo al sacco. Poi non c'è più partita, il Modena si difende bene, ormai tutto è diventato facile. Simoni tenta la carta Birigozzi, la terza punta accanto a Cecconi (all'esordio con il Pisa) e Faccini, ma la sostanza delle cose non cambia: Ballotta compie ancora un paio di miracoli, Longhi, che è un giocatore intelligente, rallenta la manovra dei suoi, insomma la neopromossa fa la melina e il Pisa sta a guardare inciuchito, ormai incapace della minima reazione, 2 a 0 per il Modena e tanti saluti al Pisa. 

Mascalaito un passo verso la tranquillità Dall'inviato PISA — Il presidente Romeo Anconetani è il primo a parlare. È onesto nella sua dichiarazione: “Abbiamo perso meritatamente, il Modena non ha rubato nulla, questa volta non posso nemmeno accusare l'arbitro. Insomma, tutto regolare, adesso dobbiamo rimboccarci le maniche. Non credo che i giocatori abbiano accusato dal punto di vista psicologico i gravi momenti di tensione che abbiamo vissuto in questi ultimi tempi”. Altrettanto onesto e l'allenatore del Modena Mascalaito, che da queste parti ha ancora molti amici perché vent'anni fa con la maglia del Pisa contribuì alla promozione della squadra dalla serie C a quella cadetta. Sentitelo: “Non credevo di vincere. Certo, tutti noi puntavamo a ottenere un risultato positivo, il pareggio lo volevamo anche se sapevamo che i pericoli non sarebbero mancati”. — Dunque, un Modena che l'ha piacevolmente sorpreso? “Non mi ha sorpreso, semmai ho avuto la conferma che si tratta di una squadra che sa stare in campo, che sa lottare, che sa battersi bene anche contro formazioni più titolate della nostra”. — Che futuro ha il Modena in serie B? “Non lo so ancora, nelle prossime partite avrò un quadro generale della situazione. Nella prima partita di campionato non si possono esprimere giudizi definitivi. È ancora presto. Siamo una matricola, il calcio di serie C è diverso da quello che si gioca tra i cadetti. Una cosa è certa: questa vittoria non ci farà montare la testa, noi restiamo con i piedi ben piantati per terra. Il nostro obiettivo è di fare un campionato tranquillo. Che bella sorpresa – Nessuno aveva pronosticato questo risultato – Simoni, allenatore del Pisa: “Un'autentica mazzata” PISA — Una vittoria sulla quale nessuno avrebbe scommesso un centesimo. Una matricola contro il Pisa, che punta decisamente alla serie A cosa avrebbe potuto fare? Una partita onorevole, dignitosa, invece ecco la sorpresa, una bella vittoria, rotonda come sono rotondi i due palloni che finiscono alla spalle di Mannini. Mascalaito è un allenatore e un uomo onesto. Qui ritrova molti amici, volti conosciuti venti anni fa, quando giocava con la maglia nero-azzurra, contribuì alla promozione del Pisa dalla serie C alla serie B. Nel suo parlare, nel commentare la partita è dignitoso non si sbilancia, non fa proclami, assume toni quasi modesti ma non per rispetto verso gli avversari ma perché questa è nella sua indole, nel suo carattere di veneto un po' chiuso e schivo. Sentiamolo: “Non credevo di vincere, non rientrava nei miei progetti della vigilia. Certo, io e i ragazzi volevamo ottenere un risultato positivo e per risultato positivo intendevo il pareggio. Esordire con un punto sul campo del Pisa, una delle squadre che punta con maggiore determinazione all'immediato ritorno in serie A, sarebbe stato senza dubbio un avvio di campionato prestigioso per noi, che siamo una matricola e quindi una squadra che potrà avere qualche difficoltà soprattutto nelle prime partite del campionato”. — E invece... “Ho visto un squadra quadrata, magari nel primo tempo abbiamo subito la pressione dei nostri avversari, ma questo lo sapevamo proprio per le ragioni che ho detto. Ai ragazzi ho detto di stare calmi, di ragionare, se possibile di conservare il possesso del pallone. Insomma noi dovevamo rompere il loro ritmo. Mi pare che ci siamo riusciti perché abbiamo vinto per due a zero”. Continua: “Abbiamo avuto anche un po' di fortuna, ma nel calcio serve sempre, come in tutte le cose della vita. Ballotta, nel giro di un minuto, ha compiuto due miracoli. Ecco, se il tiro di Cecconi fosse finito in rete forse la partita avrebbe assunto una fisionomia diversa, forse adesso non saremmo qui a commentare e a giudicare la nostra vittoria”. — Frutti non ha tradito la sua fama di goleador. “In coppia con Rabitti farà grandi cose. I due sono affiatati, si trovano a meraviglia. Per noi è molto importante”. L'altra campana, quella di Gigi Simoni, bolognese di Crevalcore, allenatore del Pisa. “Contro una matricola non credevo proprio di perdere, per me questa sconfitta è una mazzata autentica. Forse qualcosa ho sbagliato anch'io. Al contrario di quello che dice il presidente, io credo che i ragazzi abbiano patito dal punto di vista psicologico le gravi tensioni che abbiamo vissuto in questi ultimi tempi. Adesso dobbiamo rifarci subito, dobbiamo giocare ancora 37 partite, abbiamo tutto il tempo per riprenderci due punti malamente buttati dalla finestra”. 

Damiano Longhi sarà personaggio PISA — Il fatto della giornata ha un nome e un cognome: Damiano Longhi, centrocampista classe 66, nato a Ravenna. Un romagnolo purosangue, dal carattere deciso, determinato, un combattente come la gente della sua terra che ama la concretezza, da due stagioni è al Modena, prima giocava nel Russi. Mascalaito l'ha voluto e valorizzato, nella scorsa stagione è stato uno degli uomini di maggior spicco nella corsa verso la promozione. Ieri è stato l'artefice della prestigiosa vittoria ottenuta sul campo del titolatissimo Pisa. Suo il primo gol, suo il passaggio che ha consentito a quella vecchia volpe di Frutti di arrotondare il risultato e di metterlo al sicuro. Ha stupito la sua freddezza in occasione della segnatura, la rapidità nell'incunearsi nel vivo della difesa pisana, la concentrazione dimostrata quando, visto Mannini uscire dai pali, l'ha freddato con un tiro magari non proprio pulitissimo ma che si è comunque infilato nell'angolino basso alla destra del portiere. Questo ragazzo biondo sarà uno dei protagonisti del campionato del Modena, ha visione di gioco, sa lottare, sa imporsi. E questo è importante in un campionato lungo e stressante come quello cadetto, dove oltre alle qualità tecniche bisogna avere anche grande concretezza fisica. La sua visione di gioco l'ha dimostrata anche in occasione del secondo gol. Quando ha visto Frutti scattare in mezzo a due avversari e lasciarseli alle spalle, l'ha servito con un delizioso pallone. Un invito su un piatto d'argento e il bomber non ha tradito la fiducia dei compagno. Mannini si è dovuto inchinare per la seconda volta. È un centrocampista che si muove per tutto il campo, sulla maglia porta il numero sette ma non è un tornante nel senso classico della parola. Mascalaito crede in lui e solo lui può tradirlo. I migliori sono stati Longhi e Ballotta 

PISA — Ecco il giudizio sui tredici giocatori del Modena che Mascalaito ha mandato in campo nella vittoriosa partita contro il Pisa. Ballotta 7. Tra i migliori in campo assieme a Longhi. Forse la svolta per vincere questo importante partita la dà proprio lui, quando, nel giro di un minuto (10° e 11° del primo tempo), salva la sua porta da due gol sicuri: prima su mezza girata ravvicinata di Cecconi e poi su punizione di Faccini. Ma non sono solo questi gli interventi decisivi: altri li fa nella ripresa quando la pressione dei locali diventa massiccia. Catellani 6. Se la vede con Faccini, che è un giocatore che in area sa muoversi bene e sfruttare al millimetro le occasioni da gol. Lo ferma bene, duella sia in acrobazia sia che sul piano del vigore fisico. C'è qualche fallo, d'accordo, ma il mestiere del difensore è quello di bloccare la punta. Torroni 6. Certamente è quello che ha il compito più difficile, deve marcare Cecconi, ex idolo dell'Empoli, passato in estate all' Avellino ed ora approdato a Pisa nello scambio Schachner in Irpinia. È un tipo molto agile, si muove bene, soprattutto pur non avendo un grande fisico, sa proteggere il pallone con grande determinazione, il primo tempo di Cecconi è decisamente buono. Torroni trova qualche difficoltà, poi nella ripresa il duello acquista toni più equilibrati. Piacentini 6. Corre e suda, spesso rinvia come gli capita, non ha piedi vellutati ma in squadra è un giocatore così serve eccome. Ballardini 6. Nel ruolo di libero si alterna con Conca, gioca senza sbavature, anche lui quando c'è da randellare non ci pensa un secondo. Conca 6. È l'uomo in più che Mascalaito piazza davanti ai difensori. Corre su tutti i palloni, tampona, marca l'avversario che gli capita in zona. Quando entra Birigozzi lo prende in consegna come marcatore fisso. Longhi 7. Una vera sorpresa, piacevole s'intende. Segna il primo gol con una galoppata che lascia indietro senza fiato mezza difesa pisana, poi offre a Frutti la palla del raddoppio. Cosa volete di più da un ragazzo che l'anno scorso giocava in serie C? Re 6. Gioca sulla fascia di sinistra per contrarre Chiti. Trova lo spunto per qualche sgroppata, si rende utile a centrocampo. Frutti 6,5. Il vizio del gol non lo perde mai. E pensare che non doveva neppure scendere in campo per via di un malanno! Boscolo 6. Non sempre lucido, fatica un po' a entrare nel meccanismo centrale, ma sgobba senza sosta, si becca anche un'ammonizione che forse poteva evitare. Ormai la partita era già sul due a zero. Rabitti 6. Nel primo tempo è quello che cerca la via del gol, l'occasione ce l'ha sul lungo cross di Piacentini, ma il suo sinistro arriva scomposto sul pallone che finisce alto. In coppia con Frutti si trova ad occhi chiusi. Piraccini 6. Entra al 12° del secondo tempo per sostituire, Re che forse è un po' stanco. Si piazza a metà campo e anche lui si dà da fare per opporsi al pressing, anche se scomposto, del Pisa. Rubino s.v. Prende il posto di Torroni, al 24° del secondo tempo, quando ormai la partita è segnata. La valutazione in un' altra occasione. Meritati applausi al portiere – Marco Ballotta riconosce di essersi salvato anche per fortuna – Sauro Frutti, un altro protagonista: “Non dovevo scendere in campo” 

PISA — Un po' di gloria anche per lui, sugli scudi Marco Ballotta, 22 anni, bolognese, alla corte del Modena da due stagioni. Con la maglia rossoblu un campionato non fortunato, molta panchina, è il destino del portiere di riserva, molta rabbia ingoiata senza fiatare, allenamenti duri per essere sempre pronti alla chiamata. Poi, nell'ottobre dell'84, venne ceduto al Modena. Allora al Bologna comandava Brizzi, nei giocatori non vedeva possibili talenti ma solo la possibilità di guadagnare. E così per Marco Ballotta è cominciata l'avventura con la maglia canarina, una società gloriosa, un passato di serie A, da otto anni mancava sul palcoscenico della serie B. In fatto di portieri a Modena un nome solo: Sentimenti IV, basta e ne avanza. L'anno scorso è stato uno dei protagonisti della scalata verso la promozione. Mascalaito crede in lui, il ragazzo non si è montato la testa, non ha risentimenti per nessuno, non sogna più Bologna, anche se avrebbe voluto giocare con la maglia della sua città. — Ieri sei stato uno dei protagonisti di questa vittoria. “Sono stato anche fortunato, ha ragione il nostro allenatore quando sostiene che nel calcio ci vuole anche un pizzico di fortuna. Se ci volta le spalle anche quella, addio. Certo, quando Cecconi da distanza ravvicinata ha girato quel pallone, io mi sono tuffato d'istinto e sono riuscito a respingere non so se con il corpo o con le ginocchia. E subito dopo, ancora un pò di fortuna nel mio intervento su quella punizione fortissima di Faccini. Sì, in effetti se noi fossimo capitolati in una di quelle due occasioni, sicuramente la partita per noi sarebbe stata in salita. Invece poi è andato tutto bene perché nel giro di due minuti abbiamo messo sotto i nostri più titolati avversari”. — Ma anche nel secondo tempo hai fatto ottimi interventi. “Certo, quando loro si sono trovati sotto di un gol prima e poi addirittura di due, si sono buttati a testa bassa in avanti per cercare di recuperare il tempo perduto. Probabilmente il Pisa ci ha sottovalutato, loro erano convinti di poter risolvere a loro favore la partita in qualsiasi momento. D'altra parte, loro vogliono tornare immediatamente in serie A e hanno quindi l'intelaiatura giusta per raggiungere questo obiettivo, noi siamo dei neo promossi, magari troveremo delle difficoltà, per questo forse il Pisa ci ha sottovalutato. Invece, noi abbiamo dimostrato di poter combattere a testa alta contro qualsiasi avversario. Questi due punti sicuramente serviranno per il nostro morale. Il campionato cadetto è molto lungo, non bisogna mai distrarsi perché altrimenti ti trovi in fondo alla classifica e non sai nemmeno il perché”. Un altro protagonista della vittoria modenese, Sauro Frutti, romano di nascita, classe 1953, anche lui romagnolo seppure di adozione. Molti anni nel Rimini, poi nella Reggiana, un campionato di serie B vinto con la Cremonese, poi due anni con la maglia del Bologna, quindi a Modena dove è il bomber della squadra. Un pomeriggio fortunato anche per lui, perché Sauro ha segnato il secondo gol, quello che ha rappresentato per il Modena la sicurezza. Sentiamo: “Non dovevo scendere in campo, fisicamente non stavo bene, insomma non sono certamente al cento per cento della condizione. Poi, sono andato dentro, perché non volevo mancare alla prima di campionato. Magari nel primo tempo ho faticato un po', noi eravamo un po' contratti, sicuramente nervosi, la nostra squadra è molto giovane e i giovani probabilmente hanno pagato l'impatto con la serie cadetta. Ma piano piano, con il trascorrere dei minuti, siamo usciti, abbiamo messo da parte le nostre titubanze e nella ripresa siamo usciti di prepotenza perché già dopo quattro minuti vincevamo per 1-0. E addirittura, al 10° del secondo tempo, eravamo in vantaggio di 2-0. È stato bravissimo Longhi nel vedermi mentre scattavo e ad offrirmi un pallone delizioso. Non ho avuto difficoltà a battere Mannini”. — Sarai anche in serie B un goleador? “Io me lo auguro, per restare in serie B bisogna segnare molti gol, il mio mestiere è quello di farli. Certo sarà più difficile, la serie B non è la serie C. Tra i cadetti ci sono fior di difensori che ti marcano stretto, che non ti concedono nemmeno un metro di spazio. Noi dovremmo giocare in modo molto collettivo per cercare la via della rete attraverso delle azioni corali”. — Che campionato sarà per il Modena? “Io mi auguro tranquillo, chi ben comincia...”. — Ma questa vittoria può essere un caso? “Io non lo credo affatto, anche se onestamente debbo dire che il Pisa non mi ha fatto una grossissima impressione. Evidentemente la squadra è ancora sotto lo choc delle recenti disavventure, non è ancora riuscito a riadattarsi al clima che c'è in serie B. Ma sono sicuro che alla lunga questa squadra verrà fuori. Per quanto riguarda il Modena credo che faremo un campionato onorevole, l'importante sarà stare sempre tranquilli, senza illuderci che questa vittoria possa proiettarci verso alti traguardi. Il nostro obiettivo è la salvezza, credo di non dire nulla di strano. Siamo una neo promossa, quindi dobbiamo stare bene attenti tutte le domeniche”.

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