16 set 2011

16 settembre 1962, Fiorentina - Modena 1-2

Clamoroso a Firenze: vince il Modena – I viola in vantaggio al 5° della ripresa (Milani) raggiunti e superati dalla sorprendente matricola – Gol di Tinazzi e Vetrano per gli ospiti
DAL NOSTRO INVIATO           
Firenze. 16 settembre.
Come già avvenne lo scorso anno alla prima partita del campionato (il Modena vinse a Como per 4-0), dopo la promozione dalla Serie C alla B, alla prima uscita nella massima divisione sul munitissimo campo della Fiorentina, una delle squadre candidate allo scudetto, l’undici canarino ha sovvertito ogni pronostico vincendo nettamente.
È comunque necessario premettere che la Fiorentina presentatasi oggi in campo non era che una brutta copia di quella che ha brillato di viva luce nello scorso campionato. Gli atleti viola hanno palesato i difetti che già erano comparsi in occasione della partita di Coppa contro l’Atletico di Madrid.
Il Modena non ha fatto che approfittare della situazione e premere sull’acceleratore con tutta la forza che aveva in corpo. Si temeva che la squadra di Malagoli, ad un certo punto, cedesse di schianto, dando via libera all’attacco viola dopo il superlavoro svolto nel primo tempo e chiusosi a reti inviolate. Al 5° della ripresa, l’attacco fiorentino, per la regia di Hamrin ed il tocco finale di Milani, riusciva a sorprendere la difesa gialloblu ed a passare in vantaggio. “Il gioco è fatto! Il Modena è liquidato!”: queste le esclamazioni che spuntavano qua e là dalla tribuna; invece, sul più bello, senza battere ciglio, gli atleti canarini si sono rimboccati le maniche e, mentre scoppiava violento un temporale con fulmini e acqua a catinelle, Tinazzi trovava la via della rete per il pareggio e la mazzata la riceveva la squadra di Valcareggi. Poco dopo la mezz’ora il gioco era fatto: scompaginata la difesa locale, l’attacco modenese segnava nuovamente di forza per merito di Vetrano.
Quando le squadre entrano in campo, circa ventimila spettatori affollano gli spalti. Batte il calcio d’inizio il Modena e la matricola, fin dal primo minuto, si presenta con tutte le carte in regola: il regista Merighi serve Bruells che, dalla destra, crossa, entra Vetrano di testa, ma la palla sorvola la traversa. La Fiorentina non è da meno ed, al 3°, scende compatta la prima linea ma la palla si perde sul fondo. È un minuto dopo che la rete difesa da Balzarini corre un grosso pericolo:  Hamrin serve di precisione Milani, il quale calcia a rete di precisione, ma il portiere modenese devia in angolo. Al 13°, Tinazzi (magnifico) lancia Bruells, il quale scende sul fondo ma non riesce a mettere al centro. Pericolo per i modenesi, al quarto d’ora: attacco massiccio di Hamrin e compagni, la difesa canarina sbanda, ma la palla circola in area senza che nessun giocatore viola trovi lo spazio per centrare la porta. Più sbrigativo è, invece, il Modena ed, al 18°, Merighi (ancora lui) appoggia a Vetrano che centra, Bruells di testa mette fuori. Passa appena un minuto ed è Conti che scende sulla destra e calcia di poco a lato. Al 25°, punizione contro la Fiorentina, Merighi serve Tinazzi, ma il suo tiro è alto.
Pericolo per Balzarini, al 31°: in un momento di lucidità degli uomini di punta fiorentini. Tiro di Milani, uscita di Balzarini, rinvio corto; altro tiro, mischia in area, poi il difensore modenese allontana. Al 34°, il Modena non è da meno: scende Vetrano ben controllato da Malatrasi, ma l’ala modenese riesce a crossare, raccoglie Bruells, salva Sarti con bravura. Poco dopo Sarti para in due tempi una saetta di Tinazzi troppo centrata, accorre Bruells, ma giunge in ritardo.
Tenta il tiro Dell’Angelo, ma Goldoni (tenacissimo) devia in angolo. Allo scadere del tempo, una salve di fischi si busca Milani, che sciupa banalmente una buona occasione.
Cambia la musica nella ripresa: al 2°, azione Hamrin, Canella, Milani con la conclusione fuori di poco. È un preludio: infatti, al 5°, la Fiorentina è in vantaggio: è ancora Hamrin l’iniziatore, il quale serve Milani. Il tiro del centrattacco è secco e preciso, Balzarini ha un attimo di indecisione e la palla è nel sacco.

Sullo slancio continua a premere la squadra viola ma il Modena si scuote e Merighi dà il “la”, servendo Tinazzi, il cui tiro è neutralizzato da Sarti che devia in angolo con un intervento spettacolare. Anche questo è un preludio, infatti, al 17°, Merighi serve ancora Tinazzi, che, con un gran tiro da fuori area, batte Sarti, proprio nel momento in cui il cielo apre le sue cateratte.
L’acquazzone sembra mettere le ali ai piedi ai modenesi. Tinazzi serve Bruells che spara al volo e Sarti salva,; siamo al 21°. È Vetrano di scena, al 25°, che passa a Tinazzi, il quale vorrebbe replicare, ma il portiere toscano ferma in due tempi la palla scivolosa. Contropiede dei locali e tiro di Milani su passaggio di Hamrin, i due più attìvi dell’attacco viola. Il Modena continua la pressione, quando Tinazzi, al 32°, serve Bruells, il quale spara violentemente. Sarti si salva col piede. I fischi dagli spalti si sprecano.
Al 38°, la rete della vittoria modenese:

il tiro iniziale è di Tinazzi, Malatrasi, nel tentativo di intercettare, devia la palla che spiazza Sarti; però, la sfera va a colpire il montante e ritorna in campo; facile per Vetrano che, tutto solo, insacca a porta vuota.
Da questo momento il Modena è padrone del campo, mentre la Fiorentina annaspa senza idee, pare impossibile, ma la palla viaggia da un giocatore gialloblu all’altro senza che i fiorentini riescano ad impossessarsene. È l’apoteosi per i canarini e il crollo definitivo per i viola.
FIORENTINA: Sarti; Malatrasi, Castelletti; Rimbaldo, Gonfiantini, Marchesi; Hamrin, Canella, Milani, Dell’Angelo, Petris.
MODENA: Balzarini; Barucco, Garzena; Ottani, Aguzzoli, Goldoni; Bruells, Merighi, Conti, Tinazzi, Vetrano.
Arbitro: Sbardella di Roma.
Adler Ascari
Modena entusiasmante - I gialloblu di Malagoli hanno vinto dominando a centrocampo
DAL NOSTRO INVIATO
Firenze, 16 settembre.
Il Modena ha presentato le sue credenziali. Superando la Fiorentina in maniera netta, entusiasmante, ha dimostrato di avere tutti i documenti in regola par figurare nuovamente, dopo tredici anni di purgatorio, tra le grandi del calcio italiano.
Quella di oggi, infatti, non è stata una vittoria da provinciale. Malagoli non ha chiuso le fila del gioco gialloblu e non è ricorso a tattiche astruse. Il successo sui viola di Valcareggi è scaturito da due reti frutto di accurate manovre a centrocampo. Perché proprio a centrocampo il Moderna, che pure mancava dì Cinesinho, ha stroncato la Fiorentina ed ha vinto la partita.
L’incontro ha messo in luce un Modena sicuro, per niente impacciato nel fraseggiare fuori e dentro l’area di rigore viola, calmo e preciso nelle conclusioni. E il successo modenese, se la fortuna fosse stata maggiormente prodiga coi gialloblu, avrebbe potuto essere anche più clamoroso. Tinazzi e Bruells, infatti, hanno sfiorato entrambi la marcatura a conclusione di due azioni che avevano trascinato all’applauso tutto lo stadio. Perché — bisogna dirlo — anche i sostenitori viola, col passare dei minuti, hanno cominciato a sottolineare con entusiasmo le scorribande a centrocampo di Merighi, trascinatore  instancabile (specie nel primo tempo) di tutte le trame gialloblu. Il Modena ha entusiasmato,
l’abbiamo già detto. Ma un particolare va sottolineato: il reparto che maggiormente ha soddisfatto (e al cui enorme lavoro è da attribuire buona parte del merito per l’insperato successo) è stato proprio quello mediano. Ottani, Aguzzoli e Goldoni non hanno sciupato una palla, hanno innalza­to una barriera invalicabile a centrocampo, contro la qua le si sono inzuccati tutti i tentativi di Milani e Cannella.
La difesa ha avuto qualche attimo di sbandamento, in occasione del gol di Milani e all’inizio del secondo tempo, ma ha saputo trarsi d’impaccio sempre con eleganza. Barucco ha circoscritto il raggio d’azione di Hamrin, l’uomo più pericoloso della prima linea gigliata, senza perdere mai la testa; e questo — per un terzino privo di esperienza e di malizia, doti, comunque, che sta rapidamente assimilando — ci sembra già più che sufficiente. Garzena ha giocato sul filo del rasoio del fallo ma è riuscito sempre ad evitare l’intervento falloso, l’entrata plateale. Gli giocava davanti un uomo, d’altra parte, che non badava troppo al sottile pur di scavalcare il proprio angelo custode. Fortuna ha voluto che l’ex juventino abbia saputo controllarsi.
E l’attacco? Superiore ad ogni previsione. Conti, Tinazzi, Merighi e Vetrano (ed in misura sensibilmente minore Bruells, che ha risentito dell’afa che gravava sullo stadio; nella ripresa, quando si sono aperte le cateratte del cielo per dare libero sfogo ad un temporale che covava nel  cielo da qualche ora, il tedesco si e mosso con meno impaccio si è inserito in diverse azioni ed è riuscito anche a trovare lo spunto buono per insidiare Sarti) hanno trovato l’intesa come per incanto. Nel primo tempo, hanno premuto a vuoto. Nella ripresa, invece, quando le retroguardie viola hanno cominciato a sentire sulle spalle il peso della fatica, le punte avanzate del semplicissimo schema tattico di Malagoli — Tinazzi arretrato con compiti di marcatura e Merighi pendolante a centrocampo con l’incarico di imbeccare, a turno,  Conti, Vetrano e Bruells — hanno fatto centro.
Della prima linea sarebbe difficile, adesso, a qualche ora di distanza dalla partita, stabilire quale sia stato il migliore.   Del  resto, non è necessario. Basti dire che Tinazzi si è sfiancato in un oscuro lavoro di marcamento prima a Dell’Angelo e poi a Cannella ed è riuscito, nonostante ciò, a segnare, a far segnare Vetrano e a sfiorare la marcatura in un altro paio di occasioni; che Merighi ha tenuto tre quarti di partita. Ma non c’è da dubitare; tra qualche domenica giocherà 90'; che Conti è stato prezioso, specie nella ripresa, in un lavoro di raccordo e di interdizione; che Vetrano ha risentito della man­canza al suo fianco di una mezzala in grado di lanciarlo opportunamente.
Domenica, col “cinese” sarà un'altra  musica.
Sandro Bellei
Giornata indimenticabile – Malagoli: “Abbiamo meritato la vittoria”
DAL NOSTRO INVIATO
Firenze, 16 settembre.
 Non sembrava certamente d’essere al Comunale di Firenze al termine della gara vinta brillantemente dai canarini alla prima uscita in campionato, innumerevoli bandieroni gialloblù sventolavano sugli spalti ed i giocatori modenesi erano presi di mira dai flash dei fotografi.
Gianni Goldoni è stato il primo ad accorrere verso Malagoli per abbracciarlo, seguito subito dopo da Balzarini.
Dopo una breve anticamera davanti agli spogliatoi, siamo stati  ammessi  nel reparto modenese dove regnava un’aria di festa, se pur signorilmente contenuta. Il primo ad essere avvicinato è stato Martino Severi, il general manager che poco prima dalla tribuna sprizzava gioia da tutti i pori. “È stata la giornata più bella della mia vita! Mai avevo avuto una soddisfazione così grande! — ha detto Severi, mentre varie mani di presenti si stendevano per stringere la sua e congratularsi — Il Modena ha vinto nettamente senza discussioni e, quel che conta, la partita, per merito di tutti, vinti e vincitori, è stata correttissima”.
Subito dopo è stata la volta di Malagoli, preso d’assalto da un nugolo di colleghi. “Credo che il Modena abbia ampiamente meritato la vittoria. Oggi avevamo di fronte un’ombra della Fiorentina, ma questo non toglie il merito dei miei ragazzi che si sono battuti con una volontà veramente ammirevole. Visti i giocatori che erano oggi in campo, penso a quelli che sono in cantiere e che attendono di essere impiegati. Se tanto mi dà tanto le cose dovrebbero migliorare ancora”. Richiesto poi quali fossero stati gli ordini impartiti ai suoi giocatori, Malagoli ha risposto: “Le mezze-ali dovevano controllare il centrocampo e Merighi e Tinazzi hanno risposto appieno ai miei desideri. Quando poi ho visto che la Fiorentina non riusciva a riprendere le redini della partita ho invitato i ragazzi a far correre la palla. Dopo l’acquazzone era troppo faticoso correre. È stato un vero spettacolo, anche se per i viola era un po’ umiliante subire la melina che facevano i miei  giocatori”.
Tinazzi era quasi senza voce, in ogni modo la soddisfazione per la bella gara disputata si leggeva nei suoi occhi. “Oggi ho speso anche l’anima. Sono le prime partite ed il fiato non è ancora regolato per un’ora e mezza.
Anche chi non aveva giocato si era stretto attorno agli artefici della vittoria, così che Cinesinho si congratulava con i compagni. Gli abbiamo chiesto un parere sui suoi compagni ed il brasiliano ci ha detto: “Il Modena, una grande equipe!”. Capitan Balzarini era radioso: Se si giocherà sempre così, saranno grandi soddisfazioni per noi e per i tifosi modenesi. Personalmente sono contento di avere vinto la mia prima partita in Serie A e per giunta fuori casa contro uno squadrone come la Fiorentina”.
A Vetrano il merito di aver segnato la rete della vittoria, salutata in campo con una capriola. Abbiamo chiesto alla longilinea ala sinistra come è avvenuta la rete: Ha tirato Tinazzi, io ho fintato e Malatrasi ha deviato la palla sul palo mentre Sarti era sbilanciato. Ho raccolto io il rimbalzo e senza difficoltà ho messo in rete. Nel primo tempo ero un po’ emozionato e mi impappinavo da solo, ma poi mi sono fatto coraggio ed allora la musica è cambiata”.
Intanto alla spicciolata i giocatori sì dirigevano al pullman che li attendeva all’uscita, dove un numeroso gruppo di tifosi applaudiva i protagonisti. Circolavano anche fiaschetti di Chianti che prima della gara due graziosissime miss avevano offerto agli ospiti. Qualcuno ha detto: “Hanno offerto il Chianti al Modena e la sbornia l’ha presa la Fiorentina”.
a. a.
Pioggia propizia - Nella ripresa, sotto un'acqua torrenziale, il Modena ha concretizzato la sua superiorità
DAL NOSTRO INVIATO
Firenze, 16 settembre.
Partiamo da Modena col sole. Sull’autostrada grossi cumuli nerastri ci fanno rimpiangere di aver dimenticato a casa, con comprensibile trascuratezza, impermeabile e parapioggia. A Firenze incomincia il diluvio. Ma non saremo noi a subirne le conseguenze maggiori. Guadagniamo l’ingresso dello stadio sotto una leggera spruzzata poi, non appena prendiamo posto in tribuna, il cielo si placa. Il sole riesce a vincere la nuvolaglia e sullo stadio, dove la rappresentanza modenese fa sentire il suo peso, ritorna l’azzurro. Nella ripresa, però, improvviso come il gol di Milani e sottolineato da un fulmine che disegna nel cielo il suo strano autografo, scoppia il temporale.
Al fuggi fuggi generale degli spettatori dei popolari fa riscontro l’umida rassegnazione dei venticinque uomini in campo ai quali, in un attimo, si incollano al corpo le i divise fradice.  Il diluvio rallenta per un po’ il ritmo di gioco dei viola ed il Modena ne approfitta. È sotto la pioggia, infatti, che Tinazzi segna da fuori area il gol del pareggio. Sugli spalti delle   gradinate e delle curve modenesi si buttano gli ombrelli per applaudire. Per un momento la nera fungaia si anima, si colorisce, si agita: l’entusiasmo fa dimenticare la pioggia che continua a rovesciarsi sul tappeto erboso del comunale
fiorentino con incredibile violenza.
Dopo il pareggio gialloblu sullo stadio cala il silenzio. Isolata, timida si sente ogni tanto qualche voce che chiama alla carica il Modena. I sostenitori viola non credono ai loro occhi; i gialloblu stanno menando la danza, la porta di Sarti non appare più tanto inviolabile, Tinazzi per due volte le fa il solletico. I tifosi modenesi, invece, sono ammutoliti per il motivo opposto. Partita con l’assoluta certezza di dover assistere ad una triste giornata per i loro colori del cuore, rafforzatisi in questa convinzione durante il viaggio, avendo trovato con ferma nei compagni di viaggio altrettanto pessimisti, non riescono a capacitarsi. Ma è questo il Modena che per tre volte è stato messo ko a Foggia otto giorni fa?
La pioggia, col passare dei minuti, accenna a calare. Malagoli, che alle prime avvisaglie di pioggia si era imbacuccato in un pesante mantello, non riesce più a star fermo. I suoi sono all’attacco. Dominano fuori e dentro dell’area di rigore viola, dove Gonfiantini e compagni hanno il loro daffare per tenere a freno la esuberanza di Conti, Vetrano e Tinazzi. Non ce la fa più. Butta il mantello, rimane in maniche di camicia ai bordi del campo ad orchestrare l’attacco.
I frutti non si fanno attendere. Al 33°, Vetrano mette in rete la palla della vittoria. Pazzo di gioia (è il caso di dirlo) si getta sull’erba bagnata e si esibisce in una capriola fuori programma. Ne siamo sicuri: molti tifosi si trattengono a stento dall’imitarlo. Lo stadio ribolle nuovamente. Questa volta i modenesi danno fiato alle trombe; le bandiere gialloblu sventolano alle base della torre di Maratona come se a scuoterle ci fossero i muscoli di un Ercole. I fiorentini, già quasi convinti della validità del successo canarino, accennano a qual che applauso. Timido ma sincero.
La Fiorentina è in ginocchio; ai piedi di un Modena ingigantito per l’iniezione di morale. In prima linea, Petris appare semplicemente ridicolo, alla mercé di un Garzena pulito, preciso e sicuro in ogni intervènto. Milani non tocca più palla. Hamrin non arriva più oltre la metà campo: Barucco, inesorabile, lo anticipa con sadica puntualità. Il pubblico non si tiene oltre. I primi fischi cadono nel vuoto, ma bastano alcuni madornali errori della difesa viola, dove Malatrasi e Rimbaldo hanno perso completamente la testa, a scatenare il coro. La partita finisce tra gli applausi.
Quando Sbardella fischia tre volte nel fischietto, Malagoli, senza accorgersene, si trova sepolto dagli abbracci dei suoi ragazzi. Qualcuno, lo giureremmo, sfoga tra le braccia dell’allenatore tutta la gioia per l’insperato successo. Anche le lacrime, a volte, fanno bene.
s. b.
Serie A – Prima giornata
Atalanta – Sampdoria 1-1
Bologna – Lanerossi Vicenza 2-1
Fiorentina – Modena 1-2
Genoa – Juventus 0-0
Mantova – Inter 0-0
Milan – Venezia 3-3
Palermo – Spal 0-1
Roma – Napoli 3-0
Torino – Catania 1-1

1 commento: